Come proteggersi dal rumore: i dispositivi personali

La perdita di udito indotta dal rumore può essere evitata attraverso strumenti semplici, ampiamente disponibili e economici. Ciò comprende, ad esempio, la riduzione personale del rumore attraverso l’uso di protezioni per le orecchie (in pratica, tappi auricolari e/o cuffie), l’educazione delle persone e l’implementazione appositi programmi di conservazione dell’udito.

Per la persona media, ci sono tre cose fondamentali da tenere in mente per ridurre il fastidio o i danni più seri prodotti dal rumore o, più in generale, dall’inquinamento acustico: allontanarsi, abbatterlo, proteggere le orecchie. Dato che spesso – soprattutto sul posto di lavoro e in casa – non è possibile risolvere la cosa andando via, è importante imparare come proteggere le proprie orecchie (e come si possa effettuare un buon isolamento acustico dell’ambiente in cui si vive o si lavora).

I dispositivi personali per la protezione dal rumore possono essere di vari tipi: passivi, attivi oppure una loro combinazione. La protezione passiva comprende i tappi per le orecchie e le cuffie, che possono bloccare il rumore fino a una frequenza specifica. I tappi auricolari (ma non i batuffoli di cotone, che sono di efficacia assai limitata e pertanto da sconsigliare) e le cuffie possono dare all’utilizzatore da 10 dB a 40 dB di attenuazione del livello sonoro o del rumore ambientale.

I tappi per le orecchie possono essere di tre tipi: (1) Tappi su misura: vengono modellati nella forma esatta dell’orecchio; (2) Tappi pre-modellati: sono in silicone soffice, gomma o plastica; (3) Tappi modellabili: sono adatti a tutte le orecchie, e possono essere usa e getta. Ovviamente, i tappi riutilizzabili vanno lavati periodicamente con acqua e sapone e conservati in un contenitore apposito.

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Tuttavia, l’uso dei tappi in gomma per le orecchie è efficace solo se essi vengono utilizzati correttamente. Senza un uso corretto, la protezione con tali mezzi risulta essere ben al di sotto di quanto dichiarato dal loro produttore. Le prestazioni migliori sono state riscontrate con i tappi auricolari modellabili. A causa della loro facilità d’uso senza istruzioni, e della loro facilità di applicazione o di rimozione, questi tappi hanno in pratica più efficacia nell’attenuazione del rumore.

Le cuffie sono composte tipicamente da coppe in plastica riempite di materiale schiumoso, con una fascia di raccordo che le mantiene aderenti alla testa. Possono ridurre i livelli del suono di 15-30 dB, ed in particolare dai rumori forti ad alta frequenza. Pertanto, costituiscono un sistema di protezione molto efficace e possono venire indossate anche in aggiunta ai tappi auricolari. Se usate per la protezione dei lavoratori, devono essere conformi al D.Lgs. 475/92 ed ai requisiti del “Testo unico”.

La protezione auricolare attiva, invece, è ottenuta attraverso dispositivi elettronici di protezione uditiva – in pratica, delle particolari cuffie – che filtrano elettronicamente i rumori di frequenze specifiche consentendo invece al rumore residuo di passare. Dato che proteggono l’udito permettendo di ascoltare importanti comunicazioni, segnali, sirene e comandi, queste cuffie elettroniche sono molto utili per proteggersi dai rumori generati in ambienti rumorosi e al tempo stesso pericolosi.

Queste cuffie sono utili, ad esempio, nei poligoni di tiro per attenuare il rumore degli spari, ma non solo. La protezione dell’orecchio del posto di lavoro e in ambito ricreativo è regolamentata in tutto il mondo. Gli enti preposti richiedono pertanto che i dipendenti che lavorino in ambienti con rumore ad alto volume indossino delle cuffie come parte delle loro necessarie attrezzature protettive.

Negli USA, i datori di lavoro devono fornire ai lavoratori una protezione dell’udito per coloro che sono esposti ad un’intensità di rumore uguale o superiore a 90 dB (A) durante un turno di 8 ore. La direttiva dell’Unione Europea prevede che i datori di lavoro forniscano una protezione uditiva per i loro dipendenti che lavorino vicino a rumori superiori a 85 dB (A) durante un periodo di 8 ore.

Con le cuffie elettroniche, è possibile ascoltare quello che sta succedendo. Puoi avere una conversazione con i tuoi compagni di lavoro o della tua attività ricreativa senza rischiare di danneggiare l’udito. Tuttavia, con le cuffie si potrebbe avere a che fare con orecchie sudate, specie nei climi più caldi. Possono anche essere scomode da indossare insieme con certi occhiali professionali.

Per fortuna, oggi esistono anche protezioni elettroniche auricolari, che prima costavano una piccola fortuna, ma ora sono più convenienti ed efficaci. I dispositivi, essendo piccoli come dei tappi auricolari, non hanno alcun impatto sulle vostre scelte di cappelli o occhiali. Generalmente si adattano interamente all’orecchio. Con la giusta misura, quasi non ti accorgerai che li indossi. Oltre a costano di più, però, la maggior parte dei tipi usa batterie speciali che vanno sostituite ogni 7-10 giorni.

Infine, in alternativa alla “cancellazione” del rumore sgradito, è possibile il suo “mascheramento”. La cancellazione del suono – o il “controllo acustico attivo” – infatti modifica elettronicamente un’onda sonora in ingresso per minimizzare o eliminare totalmente il rumore disturbante. Con l’apparecchio per la cancellazione del suono sgradito, l’onda sonora viene prelevata da un microfono, analizzata da un microprocessore e poi riprodotta in un altoparlante attenuata a certe frequenze.

La cancellazione del rumore si è dimostrata abbastanza efficace in ambienti ridotti e controllati dove ci sono poche frequenze da processare (quindi, ad esempio, per cancellare il rumore su un velivolo o quello di uno sparo al poligono di tiro); ma non è pratico per le aree aperte, in parte perché i processori necessari per analizzare e mascherare tante frequenze sarebbero proibitivamente costosi.

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Il mascheramento del suono, invece, si basa sul principio che quando un rumore di fondo viene aggiunto ad un ambiente, un discorso o un suono diventa meno intelligibile, perché viene abbassato il rapporto segnale-rumore. Il “segnale” sarebbe, ad es., una persona che parla o altro, e il “rumore” sarebbe il mascheramento del suono. Un alto rapporto segnale / rumore significa invece che il discorso o suono è molto intelligibile: ad esempio, è ciò che accade per il parlato e la musica in un cinema o in un anfiteatro.

Sulla base di questo principio, gli scienziati e gli ingegneri si sono resi conto che non è necessario interrompere effettivamente le onde sonore dalla voce di un altoparlante o dalla sorgente disturbante per ottenere la privacy del discorso o per attenuare l’effetto di un suono o di un rumore che ci dà fastidio: basta che le parole dell’altoparlante o il rumore fastidioso siano non intelligibili.

Se riesco a vedere e a sentire, ma non riesco a capire le parole che stai dicendo o il suono che fai, ho stabilito in modo efficace una “barriera virtuale”. In pratica, è quel che si fa con i concorrenti di alcune trasmissioni televisive, quando non li si vuol far ascoltare qualcosa: si manda nella cuffia un  “rumore bianco” per mascherare il suono o la voce che il concorrente non deve sentire. In modo analogo, noi possiamo usare il rumore bianco riprodotto da un file ad hoc scaricato dalla rete.

Tecnicamente, il rumore bianco è un particolare tipo di rumore caratterizzato da un’ampiezza costante su tutto lo spettro di frequenze e dall’assenza di periodicità nel tempo. Fondamentalmente, il rumore bianco “riempie” lo spettro sonoro attorno a te con un tono appena percettibile e “non strutturato” (il rumore “strutturato” è quello di suoni come i discorsi o la musica, che hanno modelli riconoscibili con cui trasmettono informazioni). I rumori costanti non strutturati non ci disturbano.

Ad esempio, quando si accende il computer, si sente che la ventola di raffreddamento comincia a ruotare. Tuttavia, la tua mente filtra rapidamente questo suono non strutturato, che diventa rapidamente “invisibile”. L’obiettivo di qualsiasi sistema di mascheramento dei rumori fastidiosi è quello di aggiungere abbastanza rumore bianco per coprirli, ma non troppo da crearci problemi. Più uniformemente il sistema di mascheratura audio realizza ciò, più “invisibile” il suono disturbante diventa.

 

Riferimenti bibliografici:

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