Perdita o riduzione dell’udito a causa del rumore

Sebbene alcuni modificazioni dell’udito possano verificarsi in modo del tutto naturale con l’età, tuttavia in molte nazioni sviluppate l’impatto cumulativo del rumore – o inquinamento acustico – è sufficiente a compromettere l’udito di una grande frazione della popolazione nel corso di una vita.

Purtroppo, almeno il 10% della popolazione italiana è sottoposta per lavoro a un rumore eccessivo su base quotidiana. Altri individui che possono essere periodicamente esposti a rumori eccessivi includono i pensionati, i bambini e gli adolescenti. Alcuni di questi sviluppano problemi di udito a causa della ripetuta esposizione a livelli di rumore pericolosi durante il lavoro o il gioco.

La perdita dell’udito è dovuta soprattutto ad esposizioni al rumore che avvengono in ambito professionale, tuttavia, può essere dovuta anche a esposizioni al rumore in ambito ricreativo, residenziale, sociale e militare. Si stima che circa il 15% dei giovani sia esposto a rumori di svago sufficienti: ad esempio, concerti, eventi sportivi, attività quotidiane, dispositivi di ascolto personale, etc.

Non esiste un elenco limitato di fonti di rumore che possono causare perdite uditive. Piuttosto, è importante capire che l’esposizione a livelli di decibel eccessivamente elevati da qualsiasi sorgente sonora, specie se prolungata nel tempo, può causare la perdita dell’udito. Non importa, quindi se il suono sia piacevole (come spesso accade nel caso dei giovani) o sgradevole: se l’esposizione di una persona è sufficientemente forte o prolungata si verrà danneggiati in modo permanente.

Il livello di pressione sonora dei suoni udibili varia da 0 dB a 120 dB. Suoni superiori a 120 dB possono causare danni irreversibili immediati all’udito, oltre ad essere abbastanza dolorosi per la maggior parte degli individui. La tabella in decibel (dB) di seguito riportata confronta alcuni suoni comuni e mostra come si traduce in potenziali effetti. Il livello di 70 dB è il punto in cui il rumore inizia a danneggiare l’udito. All’orecchio, ogni aumento di 10 dB sembra un rumore due volte più forte.

La corrispondenza fra alcuni suoni comuni ed il livello di rumore in decibel.

I parametri del rumore o dell’inquinamento acustico a cui è esposto un individuo influenzano il tipo e l’entità del danno prodotto all’orecchio. Ad esempio, l’intensità in decibel (dB) del rumore determina la rapidità con cui l’orecchio viene danneggiato e l’entità della lesione anatomica iniziale, ma anche se la perdita uditiva associata sarà temporanea o, al contrario, permanente.

La durata dell’esposizione, invece, ha un rapporto reciproco all’intensità: maggiore è l’intensità, più breve può essere l’esposizione per causare ancora danni permanenti. Al contrario, il rumore a minore intensità può essere sicuro, anche quando l’orecchio viene esposto per lunghe durate.

Inoltre, per le esposizioni che sono uguali come energia totale, il tipo di esposizione (cioè, se è continua o intermittente) influisce sull’entità del danno che l’orecchio subisce, ma non sullo schema dei danni. I periodi di riposo o di tranquillità tra esposizioni successive consentono una certa protezione dell’orecchio, purché i periodi in questione non siano troppo brevi.

Il rumore può causare effetti dannosi all’orecchio esterno, medio e interno, al sistema nervoso uditivo e al sistema uditivo centrale. Nell’orecchio esterno, con un’elevata esposizione al rumore, il timpano può rompersi e sfiatarsi. Nell’orecchio medio, quando si è esposti a livelli sonori estremamente elevati si può verificare la dislocazione delle ossa che risiedono nell’orecchio medio (le ossicchie). Nell’orecchio interno, bassi, medi e alti livelli sonori possono causare danni alle strutture della coclea.

L’esposizione ad un suono forte può dunque causare una perdita o una riduzione dell’udito. Le persone possono avere una perdita di percezione di una gamma ridotta di frequenze, una percezione imperfetta del suono o altri disturbi, inclusa l’ipersensibilità al suono o un fischio nelle orecchie.

L’udito può peggiorare gradualmente per l’esposizione al rumore cronico e ripetuto, ad esempio della musica forte o un rumore di fondo, oppure improvvisamente, a seguito di un breve rumore ad alta intensità, come ad esempio una sparatoria o un potente clacson. In entrambi i tipi, il suono forte sovrastimola le delicate celle uditive, portando alla loro lesione permanente o alla loro morte. Una volta perso, l’udito non può essere ripristinato negli esseri umani.

Limiti massimi di esposizione raccomandati.

Gli impatti negativi della perdita dell’udito indotta da rumore si riflettono sulla capacità di comunicare, socializzare e interagire con la società, e pertanto sono in gran parte invisibili. La perdita di udito, in generale, non è solo un problema di volume: gli individui possono avere difficoltà a capire ciò che viene detto al telefono, quando diverse persone parlano contemporaneamente, in un ampio spazio o quando non si vede il volto della persona perché la voce viene da un altoparlante.

Successivamente, le interazioni sociali rese più impegnative possono portare ad effetti negativi quali la diminuzione dell’autostima, la vergogna e la paura. Ciò può essere avvertito in modo più acuto da coloro che hanno una perdita uditiva nella prima parte della vita, piuttosto che più da anziani, quando è più socialmente accettata. Tali condizioni psicosociali, a prescindere dall’età, possono portare all’isolamento sociale, che è noto avere un impatto negativo sulla salute e sul benessere generale.

La prevenzione è la migliore difesa contro la perdita di udito causata dal rumore. La migliore, prima opzione per la protezione dell’udito consiste, naturalmente, nel ridurre il volume del suono alla sua origine. In secondo luogo, limitare il tempo di esposizione a rumore forte può ridurre la lesione. Infine, la protezione fisica dal rumore può ridurre il suo impatto. Anche normative di legge per limitare l’esposizione delle persone e dei lavoratori ai rumori pericolosi risultano utili.

Il primo sintomo della perdita uditiva causata dal rumore è di solito la difficoltà a sentire una conversazione in presenza di un rumore di fondo. L’effetto della perdita dell’udito sulla percezione del linguaggio ha due componenti. Il primo componente è la perdita di audibilità, che è una sorta di diminuzione del volume complessivo. I moderni apparecchi acustici compensano questa perdita con l’amplificazione.

Tuttavia, la difficoltà nella comprensione del discorso è dovuta anche a una seconda componente: la perdita selettiva di frequenza (le consonanti, a causa della loro frequenza più elevata, si perdono prima), per la quale gli ausili e l’amplificazione non aiutano. Questo effetto è conosciuto con nomi diversi, come ad esempio “distorsione”, “perdita di chiarezza” e “perdita del rapporto segnale / rumore”.

Infine, la perdita di udito può influenzare una oppure entrambe le orecchie. Quando un solo orecchio è affetto, ciò provoca problemi con il cosiddetto “udito direzionale”. Quest’ultimo fornisce la capacità di determinare da quale direzione è venuto un suono. La mancanza di questa capacità può causare confusione in individui che hanno una perdita uditiva in un solo orecchio.

 

Riferimenti bibliografici:

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